Research

Il biochar, o carbone vegetale, viene prodotto tramite combustione di biomasse in assenza di ossigeno ed ha la capacità di fissare un elevato quantitativo di CO2 in forma stabile ed evitarne il ritorno in atmosfera.

Plumake, parent company di EcoLoop, ha iniziato i primi test sperimentali sul tema biochar ormai più di 5 anni fa.

EcoLoop, dalla sua nascita, ha ricevuto il testimone da Plumake per portare avanti la tematica della fissazione della CO2 tramite produzione di biochar da pirolisi.

Il biochar è considerato dalla comunità scientifica, uno dei sistemi più promettenti per la cattura e lo stoccaggio della CO2 in eccesso presente in atmosfera.

Le piante, crescendo, assorbono CO2 e la trasformano in biomassa (cellulosa, lignina, etc.). Quando le piante vengono tagliate, la degradazione biologica del legno libera tutta la CO2 sequestrata che quindi torna nel ciclo atmosferico.

Trasformando le biomasse legnose di scarto in biochar, tramite pirolisi (combustione in assenza di ossigeno) la CO2 contenuta nei tessuti delle piante viene trasformata in carbone stabile, in grado di non rilasciare CO2 per centinaia di anni.

In questo modo la produzione di biochar può essere utilizzata per combattere il riscaldamento globale e per questo motivo numerosi protocolli riconoscono il biochar come strumento per la produzione di crediti per la compensazione delle emissioni clima-alteranti per il mercato volontario.

I lombrichi hanno la capacità di digerire le biomasse di scarto e di trasformarle in un compost, detto humus di lombrico, che rappresenta un ammendante naturale per agricoltura in grado di migliorare sensibilmente lo stato di salute dei suoili.

EcoLoop sta portando avanti i progetti iniziati da Plumake nell’ambito della valorizzazione circolare delle biomasse di scarto provenienti dal mondo agricolo e agri-industriale.

Le competenze impiantistiche di Plumake si uniscono a quelle di valutazione degli impatti ambientali di EcoLoop per dare vita a progetti ad elevato impatto positivo per la riduzione dei flussi di rifiuti in discarica, per l’arricchimento di sostanza organica nei suoli e per il miglioramento della biodiversità.