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EPD e CAM sono due termini differenti che spesso vengono confusi. Per questo motivo vogliamo cercare di fare chiarezza offrendo una visione chiara del processo per soddisfare i requisiti dei CAM.

Cosa sono i CAM?

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono l’insieme di specifiche prestazionali, applicate a diversi ambiti, che concretizzano le caratteristiche necessarie per poter competere in gare d’appalto pubbliche in Italia.

Con il nuovo Codice dei Contratti Pubblici del 2023 (D.Lgs 36/2023), la loro applicazione è diventata un pilastro fondamentale per gli appalti, spingendo progettisti, imprese e produttori ad adeguarsi per garantirne il soddisfacimento impattando ogni fase del processo edilizio.

Tuttavia, al di là della loro crescente notorietà a livello nominale, ci sono diversi aspetti dei CAM che rimangono poco conosciuti o vengono spesso fraintesi. Non si tratta, infatti, di un pezzo di carta da ottenere per essere “sostenibili”:la realtà è più complessa.

La "certificazione CAM" non esiste (ed è una buona notizia)

Una delle convinzioni più diffuse è che per essere conformi sia necessario ottenere una “certificazione CAM”. Tuttavia, questo termine non è esatto: infatti, non esiste un certificato ufficiale con questo nome, in quanto la normativa non ha creato un nuovo sigillo da apporre sui prodotti, ma si basa sulla necessità di dimostrare la conformità ai requisiti richiesti.

Come si dimostra, allora, di rispettare i criteri? Attraverso una serie di “mezzi di prova” già riconosciuti e consolidati sul mercato.

Infatti, i CAM non sono unici e statici, ma variano a seconda della categoria merceologica a cui si applicano: esistono, ad esempio, CAM per servizi energetici, arredi, ristorazione e prodotti tessili. In quest’articolo, ci concentreremo esclusivamente sui CAM riguardanti l’edilizia, i quali disciplinano gli interventi di costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici.

In quest’ambito cruciale per la riduzione dell’impatto ambientale globale, i requisiti a livello di prodotto variano dal contenuto di materiale riciclato, alla durabilità e sostenibilità dei materiali. Inoltre, per quanti riguarda la scala di edificio, tra i criteri premianti previsti dal CAM Edilizia, assume rilievo l’uso di metodologie avanzate di progettazione come l’Analisi del Ciclo di Vita (LCA), che consente di valutare e ottimizzare gli impatti ambientali lungo l’intero ciclo di vita, dalla produzione dei materiali fino al fine vita della costruzione.

Tra i principali mezzi di prova richiesti per dimostrare la conformità ai CAM Edilizia troviamo:

  • Certificazioni di prodotto, come ReMade in Italy o Plastica Seconda Vita (PSV), che attestano il contenuto di materiale riciclato
  • Etichette ambientali riconosciute, tra cui le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto EPD, l’Ecolabel UE o le certificazioni per il legno da gestione forestale sostenibile (FSC/PEFC)
  • Conformità a prassi di riferimento e standard tecnici, come la UNI/Pdr88 per la verifica del contenuto riciclato nei materiali da costruzione
  • Rapporti di prova, ossia analisi e test eseguiti da laboratori accreditati che verificano specifiche performance, ad esempio emissioni indoor o durabilità

A scala di edificio, invece, risultano particolarmente rilevanti i protocolli di sostenibilità edilizia come LEED o BREEAM, insieme all’applicazione di strumenti quali LCA (Life Cycle Assessment) e LCC (Life Cycle Costing), che permettono di misurare e dimostrare in maniera oggettiva le prestazioni ambientali ed economiche di un progetto.

La nota positiva è che i CAM valorizzano standard e strumenti già esistenti a livello nazionale e internazionale. In questo modo, si integrano nel mercato in maniera intelligente, premiando le aziende che hanno già investito in trasparenza e sostenibilità attraverso certificazioni affidabili e metodologie riconosciute.

I CAM governano l'intero ciclo di vita dell'edificio

L’errore più comune è pensare che i CAM Edilizia si limitino a imporre percentuali minime (come, ad esempio, per il materiale riciclato nei prodotti da costruzione) ai materiali. Il loro campo di applicazione, infatti, è molto più vasto e copre l’intero ciclo di vita dell’edificio, dalla culla alla tomba. Questo approccio olistico è pensato per stimolare e raggiungere obiettivi specifici in ogni fase (dalla progettazione al cantiere), introducendo più:

  • responsabilità delle persone coinvolte
  • importanza alla qualità e al benessere degli edifici (a livello di contesto e di prestazioni tecniche)
  • sostenibilità declinata in tutti i suoi aspetti, dall’efficienza energetica, alla scelta dei materiali guardando sia al loro impatto a monte che al fine vita/riuso e riciclo

Di fatto, i CAM focalizzano l’attenzione in tre momenti chiave del processo edile:

  1. Nella fase di progettazione e scelta dei materiali: sono previsti criteri obbligatori già a monte nella selezione dei progettisti, nelle specifiche tecniche progettuali e nelle clausole contrattuali; ad esempio, il progetto deve incorporare analisi ambientali, strategie per la durabilità, il riciclo, la salubrità e l’efficienza energetica.
  2. Durante la costruzione/esecuzione dei lavori: le clausole contrattuali devono prevedere vincoli per la gestione del cantiere, la demolizione selettiva, il recupero dei rifiuti (obiettivo almeno del 70% per i rifiuti non pericolosi), l’uso di materiali con contenuto minimo di riciclato, misure di protezione ambientale e controllo delle emissioni fino al monitoraggio della qualità interna.
  3. Demolizione e fine vita: comprende le fasi di demolizione selettiva, dando poi priorità al recupero, riciclo e riuso dei materiali.

I CAM alzeranno ancora l'asticella

Come già accennato in precedenza, i CAM non sono una normativa statica, ma uno strumento in continua evoluzione, progettato per adeguarsi ai progressi tecnologici e agli obiettivi ambientali sempre più ambiziosi.

L’attenzione è ora rivolta ai CAM Edilizia 2025, che introdurranno novità significative destinate a innalzare ulteriormente gli standard del settore. Allo stato attuale di pubblicazione di questo articolo, risultano ancora essere in fase di revisione, ma probabilmente i cambiamenti potrebbero riguardare:

  • l’obbligatorietà della certificazione ambientale per i materiali da costruzione
  • il rafforzamento della premialità per progetti che adottano protocolli di sostenibilità
  • l’introduzione di requisiti più stringenti per la qualità dell’aria all’interno degli edifici
  • l’integrazione attraverso strumenti digitali come il BIM (Building Information Modeling) e con il principio DNSH (Do No Significant Harm)

Questi cambiamenti potrebbero rappresentare una transizione verso una maggiore trasparenza, una digitalizzazione dei processi e un innalzamento qualitativo della sostenibilità richiesta. Dunque, per le aziende del settore, anticipare queste tendenze non è più un’opzione, ma una necessità strategica.

I CAM come parte di una strategia più ampia

I Criteri Ambientali Minimi non sono una regola isolata, nata per complicare la vita alle imprese. Al contrario, sono il “braccio operativo” di una strategia europea e nazionale molto più ampia: il Green Public Procurement (GPP), ovvero gli “appalti verdi”.

Il GPP è l’approccio con cui la Pubblica Amministrazione utilizza il proprio potere d’acquisto come leva per orientare il mercato verso prodotti e servizi più sostenibili. Invece di acquistare solo sulla base del prezzo più basso, la PA sceglie soluzioni che generano benefici ambientali e sociali, trasformando la spesa pubblica in un motore per la transizione ecologica.

I CAM sono, di fatto, lo strumento tecnico che traduce questa strategia in requisiti specifici per ogni settore, come definito nel “Piano d’Azione Nazionale per il Green Public Procurement (PAN GPP).

Oltre l'obbligo e verso un nuovo standard

Dunque, i CAM per l’edilizia sono molto più di una semplice lista di requisiti tecnici per gli appalti pubblici. Infatti, rappresentano un potente motore di cambiamento che sta ridefinendo cosa significhi costruire in modo responsabile in Italia, spingendo l’intera filiera verso standard di sostenibilità, trasparenza e qualità più elevati e complessi.

Risulta più che mai necessario allinearsi a questa versione e competere efficacemente in un mercato che premia la sostenibilità, documentando la performance ambientale dei propri prodotti.

Hai bisogno di sapere se i tuoi prodotti rispettano i requisiti CAM e possono essere scelti in forniture pubbliche?

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